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Sono nata a Montalcino nel 1973, fin da piccola ho avuto una forte attrazione per la lavorazione del legno, ma essendo la pronipote femmina dello zio falegname Sallustio, potevo soltanto “assistere”, finché un giorno mi presentai a zio con un Pinocchio fatto di nascosto con pezzi di recupero, ed ebbi il benestare ad usare quasi tutti gli arnesi.

La vera avventura, totalmente da autodidatta, cominciò con “Medusa”, con solo tre scalpelli, uno piatto grosso, uno a cucchiaio medio e uno abbastanza piccolo per i dettagli.
Alcuni pezzi, come ad esempio “Faticose metamorfosi”, sono rimasti in stand by anche per qualche anno. Tra “Faticose metamorfosi” e “Il bambino interiore” ci sono stati sette anni di totale inattività.

Esprimere emozioni e concetti attraverso la materia è una sfida entusiasmante che non prevede disegno, spesso nasce dal sogno o dalla meditazione, ogni pezzo racconta qualcosa che si fa attendere anche per lunghi mesi.

L’ispirazione subisce i limiti della materia. Dalla forma stessa del legno, il Genio raccoglie visioni, nel mondo parallelo che solo grazie alla Scultura si può manifestare.

Copyright Federica Burroni 2020

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